Il Daytona è molto probabilmente il modello più iconico di tutta la produzione Rolex e la scritta che identifica questo modello è stata quasi sempre di colore rosso.
Nel 1963, quando venne presentato questo nuovo modello di cronografo, in realtà il nome era un altro: Cosmograph. La prima referenza è la 6239, caratterizzata da una lunetta in acciaio sui cui è incisa la scala tachimetrica. Si trattava di una grande novità rispetto alle referenze precedenti nelle quali la scala tachimetrica era sul quadrante.
La scritta Daytona compare per la prima volta nel 1964, è di colore nero ed è posizionata nella parte superiore del quadrante (sotto le parole Daytona e Cosmograph). Con il passare del tempo la scritta aumenta di dimensioni e da “piccola” diventa “grande”. A cavallo degli anni 1966/67 compare per la prima volta la scritta Daytona in rosso che abbandona la parte superiore del quadrante per collocarsi sopra il contatore delle ore. Il primo quadrante a ricevere la scritta Daytona è il più iconico di tutti: il Paul Newman nella sua prima versione, quella a 3 colori. Quasi contemporaneamente compare la scritta Daytona anche sul tradizionale quadrante panda nella rara versione denominata dai collezionisti Cherry Logo, proprio per il colore rosso della scritta Daytona.
Anche nella seconda generazione di Daytona a carica manuale con pulsanti a pompa (referenze 6262 e 6264 che sostituiscono le vecchie referenze 6239 e 6241) la scritta Daytona contraddistingue i quadranti Newman sia nella versione a 3 colori che in quella inedita a 2 colori.
Nel 1970 con l’avvento delle nuove referenze 6263 e 6265, che si contraddistinguono per la presenza dei pulsanti a vite in sostituzione dei tasti a pompa, i quadranti Newman nella versione panda (2 colori) “perdono” la scritta Daytona che resta solo nei rarissimi quadranti neri a 3 colori (RCO o Oyster Sotto). La scritta Daytona su queste due referenze ricompare sui quadranti tradizionali (bianco e nero) solo nel 1976/77 per accompagnarci fino ai giorni nostri.
Nel 1988 venne presentata la referenza 16520 che di fatto è quella che lanciò il mito Daytona nel mondo. Con questa nuova referenza, la prima con il movimento automatico, il cronografo Rolex diventerà oggetto di culto tra gli appassionati e la scritta Daytona in rosso verrà consacrata come marchio di fabbrica. Il quadrante più caratteristico di questa serie è quello che si trova ad inizio produzione e che è comunemente denominato “Porcellana” per il caratteristico processo di verniciatura che lo rende tridimensionale alla vista con la sensazione che tutte le scritte, compresa naturalmente quella Daytona, siano “affogate” nel quadrante.
Nel 2000 il Daytona si evolve ancora. E’ l’anno della presentazione della nuova referenza 116520, caratterizzata dal primo calibro Rolex di manifattura (4130) che sostituisce quello precedente (4030) di derivazione Zenith che equipaggiava la referenza 16520. La scritta Daytona, anche in questo caso in rosso, abbraccia tutta la produzione.
Nel 2016 fa la comparsa il primo Daytona con lunetta in ceramica (referenza 116500LN) che sostituisce la classica lunetta in acciaio che aveva contraddistinto tutta la produzione di questo modello fin dagli esordi. Con questa nuova referenza cambia, quindi, il materiale della lunetta, ma non il colore della scritta Daytona che continua a rimanere di colore rosso.
Nel 2023 viene presentata la referenza 126500, la seconda generazione di Daytona con la lunetta in ceramica che porta in dote un nuovo calibro di manifattura (4130). Anche su quest’ultima referenza la scritta Daytona è di colore rosso ed è sempre lì (sopra il compax ad ore 6) a ricordarci, dopo quasi 60 anni, che quella parola oggi, prima di identificare una città o un circuito, identifica probabilmente una delle icone più conosciute dell’orologeria.
L’EVOLUZIONE DELLA SCRITTA DAYTONA IN ROSSO
Il Daytona è molto probabilmente il modello più iconico di tutta la produzione Rolex e la scritta che identifica questo modello è stata quasi sempre di colore rosso.
Nel 1963, quando venne presentato questo nuovo modello di cronografo, in realtà il nome era un altro: Cosmograph. La prima referenza è la 6239, caratterizzata da una lunetta in acciaio sui cui è incisa la scala tachimetrica. Si trattava di una grande novità rispetto alle referenze precedenti nelle quali la scala tachimetrica era sul quadrante.
La scritta Daytona compare per la prima volta nel 1964, è di colore nero ed è posizionata nella parte superiore del quadrante (sotto le parole Daytona e Cosmograph). Con il passare del tempo la scritta aumenta di dimensioni e da “piccola” diventa “grande”. A cavallo degli anni 1966/67 compare per la prima volta la scritta Daytona in rosso che abbandona la parte superiore del quadrante per collocarsi sopra il contatore delle ore. Il primo quadrante a ricevere la scritta Daytona è il più iconico di tutti: il Paul Newman nella sua prima versione, quella a 3 colori. Quasi contemporaneamente compare la scritta Daytona anche sul tradizionale quadrante panda nella rara versione denominata dai collezionisti Cherry Logo, proprio per il colore rosso della scritta Daytona.
Anche nella seconda generazione di Daytona a carica manuale con pulsanti a pompa (referenze 6262 e 6264 che sostituiscono le vecchie referenze 6239 e 6241) la scritta Daytona contraddistingue i quadranti Newman sia nella versione a 3 colori che in quella inedita a 2 colori.
Nel 1970 con l’avvento delle nuove referenze 6263 e 6265, che si contraddistinguono per la presenza dei pulsanti a vite in sostituzione dei tasti a pompa, i quadranti Newman nella versione panda (2 colori) “perdono” la scritta Daytona che resta solo nei rarissimi quadranti neri a 3 colori (RCO o Oyster Sotto). La scritta Daytona su queste due referenze ricompare sui quadranti tradizionali (bianco e nero) solo nel 1976/77 per accompagnarci fino ai giorni nostri.
Nel 1988 venne presentata la referenza 16520 che di fatto è quella che lanciò il mito Daytona nel mondo. Con questa nuova referenza, la prima con il movimento automatico, il cronografo Rolex diventerà oggetto di culto tra gli appassionati e la scritta Daytona in rosso verrà consacrata come marchio di fabbrica. Il quadrante più caratteristico di questa serie è quello che si trova ad inizio produzione e che è comunemente denominato “Porcellana” per il caratteristico processo di verniciatura che lo rende tridimensionale alla vista con la sensazione che tutte le scritte, compresa naturalmente quella Daytona, siano “affogate” nel quadrante.
Nel 2000 il Daytona si evolve ancora. E’ l’anno della presentazione della nuova referenza 116520, caratterizzata dal primo calibro Rolex di manifattura (4130) che sostituisce quello precedente (4030) di derivazione Zenith che equipaggiava la referenza 16520. La scritta Daytona, anche in questo caso in rosso, abbraccia tutta la produzione.
Nel 2016 fa la comparsa il primo Daytona con lunetta in ceramica (referenza 116500LN) che sostituisce la classica lunetta in acciaio che aveva contraddistinto tutta la produzione di questo modello fin dagli esordi. Con questa nuova referenza cambia, quindi, il materiale della lunetta, ma non il colore della scritta Daytona che continua a rimanere di colore rosso.
Nel 2023 viene presentata la referenza 126500, la seconda generazione di Daytona con la lunetta in ceramica che porta in dote un nuovo calibro di manifattura (4130). Anche su quest’ultima referenza la scritta Daytona è di colore rosso ed è sempre lì (sopra il compax ad ore 6) a ricordarci, dopo quasi 60 anni, che quella parola oggi, prima di identificare una città o un circuito, identifica probabilmente una delle icone più conosciute dell’orologeria.